Quando vai via
e resta la tua ombra
me la cucio alla punta delle scarpe
-faceva così Peter Pan
per non perdersi un’ancora al mondo-
E se l’ombra è spettro della terra
spauracchio della morte
allora vorrei che fossi la mia ombra
e quando mi alzo in volo
e perdo le coordinate
vederti sulle frange d’un’onda
tra aspre pietraie
su vetrate di grattacieli
a fare il mio verso alato
richiamando gravità
necessarie alla vita
così uguale eppure distante
perché infine scegliemmo l’isola che c’è
- anche se con qualche strappo alla regola.
E se l’ombra è pienezza del possibile
assenza di dettagli
se l’ombra si cuce ai piedi
per non perdere la strada
allora vorrei almeno averti come ombra
e per primo ritrovarti
con ago e filo