domenica 19 maggio 2019

Invisibile topografia di un cuore

Di te mi piace il cuore 
il porto il canto
di te mi piacciono i marinai
che ti sistemano i venti in mezzo al cuore
le barche sistemate alla rinfusa nel porto
mi piacciono i tuoi musicanti
all’imbarcadero che cantano
con i loro liuti malinconici
mi piace che dentro al tuo cuore
c’è una storia un porto un canto
Mi piace che il tuo porto è aperto
per chi viene dal mare
ed ha mura forti sui monti
una volta che sei entrato.
Mi piace che gli uomini nel tuo cuore
parlano tutte le lingue 
e portano tutte le spezie.
Le serate sono belle nel tuo cuore
si accendono i falò
i pesci parlano nel tuo cuore
perché hai reti a maglie larghe
e non uccidono mai i tuoi pescatori.
E poi ci son bettole allegre 
ubriachezze romantiche che ballano 
danze marocchine
c’è un promenade lunghissimo 
pieno di palme e panchine blu
che costeggia il tuo cuore.
A volte mi dici che è troppo affollato 
si rattrista si vela di nebbie oceaniche
si ritirano sottocoperta i marinai
I musicanti posano i liuti
i pesci parlanti ritornano muti.
Allora io resto nel tuo cuore 
spolvero i muri pulisco le bettole
sistemo i liuti nutro i pesci.
Allora arriva una notte di solo cielo 
e pioggia grigia.
È tutto chiuso -dico- e fermo gli avventori.
E resto a voler bene al tuo cuore 
di travi e chiodi scoperti.
Voglio bene alla tua rete 
con le maglie troppo larghe.
È buono il tuo cuore, ti dico.
Così alla mattina tu riapri 
come farebbe il bravo sagrestano
nel paese in cui sia rimasto
un abitante almeno. 
Arriva una nave dall’orizzonte 
 ha un grande ombrello giallo sulla prua 
porta querce da sughero 
cacao e almeno una poesia.
“Tutto buono” gesticola un uomo nero
col suo accento africano.
È buono, bizzarro il tuo cuore.
Mi piace il tuo cuore.




sabato 4 maggio 2019

Sotto il mento del tuo simbolo

Qualche volta una sera 
son tutte le sere esistenti
luminescenza d’addii
guarnizione d’inverni.
E un amore sono tutti gli amori 
incastro di fiati e di perdite.
Così tu sei tutti gli uomini
del dopo e del prima
e io mi assesto prima del precipizio
volendo riposare
in questa sera ch’è ogni sera
e in questo amore ch’è ogni amore
e in te che sei ogni uomo.
Sopraggiungeranno in questo quadro
lune e aquile 
s’aprirà un greto d’acqua 
e nella roccia un arabesco di storie
non mancherà nulla
a questa sera, a questo amore 
e a questo uomo che è tutti gli uomini 
poiché la vita ha di queste improvvise sintesi
che elargisce di tanto in tanto
all’uomo che ha nel cuore 
una casa che sia ogni casa 
e un fuoco che sia ogni fuoco.
Dolce la pace di questo riposo
sotto il mento del tuo simbolo, 
uomo che sei ogni uomo.
Resta.