venerdì 31 luglio 2015

Torno io a poter andare

Che meraviglia 
infine
questo attendere nessuno
-e queste scale son di nuovo scale-
da nessuno dover essere amata
-e torna mare il mare-
a nessuno preferita
-tornano tutti a poter passare-
da nessuno abbandonata
-torno io a poter andare-
a nessuno appartenere
-torna un nome quel nome- 

Che quiete
esser soli
il cielo e io
nel buio accovacciarsi
come in un ventre ampio
e al suo interno diradarsi
allungare gli arti
estendere il collo
stropicciare i cespugli
e poi addormentarsi
senza nulla sognare

E nelle nuvole non trasfigurare 
volti assenti
rimanere intimamente presenti
non affacciati a domani
né a ieri irretiti.

Lasciare accadere
persino le fragole
i giornali, i rumori
per i propri sensi tenerli
senza mischiarli
con altre bocche amare
con occhi volti altrove
con orecchie e mani estranee

Io e io
tutta dentro il mio corpo
elogiando la materia
che separa
soffiando via lo spirito 
troppo leggero
che ad altri talvolta
-ingenuo-
si sente unito.

Bentornata, solitudine!
con fiato discreto
occhi ciechi
e mani eteree
mi tieni compagnia

6 commenti:

  1. Mia carissima Alice tra Bianco:
    Ecco la mia direzione di correo elettronico (io non posso la tua):
    jeanfloressasdesesseintes2015@gmail.com
    Mi cuenta
    Non è difficile si non dimenticare À rebous, di Huysmans.
    È molto bello vedere il 180 ° turno che hai dato. Tutto sembra promettere una nuova fioritura creativa. Grande donna, destinada ad concordare con se stessa.
    Non sei l'unico che sembra perseguito dalla coazione a ripetere. Mia compulsione alla ripetizione consiste di luce fino a quando il sole mi fa sparire con le altre ombre. È chiaro che il sole è venuto (è sempre stato dentro di te: il merito è solo tuo).
    Se pensate di che trovare interessante l'idea, non esitate a scrivermi all'indirizzo che avete indicato.
    Credo che, fondamentalmente, il tuo "Apice sommerso" è esaurito come un progetto poetico, e si dovrebbe già avere tra le mani che portano l'embrione cosmico del prossimo. Ogni stadio vitale richiede una nuova espressione poetica. Mi piacerebbe che cancelli che il tuo passato chiude "Shadow City" sono, con la loro frizzante abbagliamento solare, un territorio da scoprire, assolutamente vergine, assolutamente tuo: il tuo futuro.
    Baci, Donna-Mondo che annuncia il nuevo Sole e le sue nueve Ombre.

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  2. Eras Sol, y la Sombra que tenía
    otro astro sin luz te la robaba
    y te decía, con su amor, que amaba
    aquella Luz que el Sol le devolvía.

    Pero atrapó tu propia Sombra fría
    un ámbar deslumbrante, y rezumaba
    Amor al fin ya dentro, y te brotaba
    una nueva y mejor sabiduría.

    No te olvides de aquella luz que apenas
    presentiste en tu brillo en cada paso;
    voz que sabe que eras cegadora

    alba que despuntaba en cada ocaso,
    tras las dunas de todas las arenas,
    al dulce mediodía de tu hora.

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  3. Vedo l'ora di leggere i tuoi nuovi poemi.

    MA…

    Ricordi: Parmenide è molto alto, e un passo oltre il Nord fa ritornare. Per te, una poesia de Sandro Penna (la puntuazione è sua).

    DI SANDRO PENNA:

    Sotto un cielo
    tutto azzurro
    cosa aspetto
    cosa anelo?
    tutto è pace
    ma c’ è un velo
    di tristezza
    che non chiedo.

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    1. Cara Alicia,

      In modo trasparente: non ho il tuo indirizzo e-mail privato (il mio ho lasciato per te in un altro commento). Mi piacerebbe parlare con te senza avere il mondo (potenziale) per testimoniare. Per chiarire dubbi ragionevoli (non tutte, forse): mi affascina la questione della possibilità di trovare a posteriori significato in quello che apparentemente erano sparsi frammenti; mi affascinano la colpa e la redenzione creatice (per questo motivo il nostro commone amore di Proust; per questo motivo le tue poesie mi hanno affascinato); inoltre, in un mondo che sembra privo di un senso globale (nemmeno una "fede senza sovrastrutture e idoli", come hai menzionato una volta).

      Come sapete, io sono un buon osservatore; questa è la ragione delle mie parole… Non ti disturberò piú cercando di parlare con te (non ho intenzione di disturbarte; leggerò solo tua belle poesie).

      Che ne pensi? Freud o Jung?:

      "IL DAIMON È LA DESTINAZIONE".

      Domani io sto finalmente viaggio; ci “tornerò” sicuramente" il 20. Credo che fino ad allora, cara Ecila dietro lo specchio.


      DI SANDRO PENNA:

      Amico, sei lontano. E la tua vita
      ha intorno a sé colori ch’ io non vedo.
      Ha la mia vita intorno a sé colori
      che io non vedo.

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    2. Ti ho scritto sabato su hanghouts

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