Piatto profondo rotondo
un regno acquifero
senza vento odore tempo.
Immune ai rumori tace,
in fretta riunisce i lembi liquidi
che separa la nave.
Altera lei passa,
una bandiera ha issata,
strisce colori e nazioni,
non riguarda il mio cuore:
prego, vada.
Ha uno spazio il mio cuore
per tutto ciò che muore
ondivago va e viene,
non protesta.
E con un po' di dolcezza ancora
culla tutte le sue salme
al largo in superficie le sospende
- son fiori recisi, guarda -
stanno là dove non si vede terra
fine orizzonte guerra
perché non abbiano nome
volto astio rancore
Perché siano appena
una tenue increspatura
dagli scogli lontana
una cicatrice con gli occhi
sbarrati tra cielo e acqua
tra Dio e Io
Com'è calmo il mio cuore!
Al centro il suo peso
eleva i bordi
innalza le prue
costeggia le terre
rispetta i suoi morti
si riprende i suoi pezzi.
Si apre
Si chiude
Non muore
È ancora il Mio cuore.
(ma un po' morire è scoprire di averlo rivoluto indietro)
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