Dicono che per somiglianza
si ama
per cosa che fluisca
tra le pupille
un insignificante ricordo
Per orror di morte
infine
ché qualcosa esiste
- ed è già tutto fiorito, guarda -
a richiamar ciò che è esistito.
E così si chiama amore
quella pallida
malinconica somiglianza
magari forzata
come serratura allora sprangata
e adesso aperta
forziere che serba
le antiche primule che subito
- come occhi- si aprono,
pergamene e ceralacca
che -di nuovo- sgorgano inchiostro,
o primitiva finestra
-che mai più fu spolverata-
adesso d'improvviso luminosa,
una ciocca di capelli
- prima amputata -
ora scossa al vento,
un profilo bianco
-fu sempre solo un imprendibile
profilo, carceriera una cornice,
mai visto di fronte-
come d'incanto svelato.
Dicono queste cose
dell'amore e così giustificano
che possa a uno seguirne un altro
- ci sarà, sempre ci sarà
un nuovo amore -
dicono con unisone bocche
dirimpettaie alla stagione nuova
- dopo tanto imbrunire -
al bucaneve simile al bucaneve
alla primavera simile alla primavera
al volto simile al volto.
Dicono queste cose
e io vago con occhi
senza mai trovare.
Ché in questo mondo
crepuscolo di strade
gomitolo di similitudini
nessuno - è così chiaro -
non ti assomiglia nessuno.
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